In Lombardia il 14,5% dei ragazzi a rischio per motivi economici
Scritto da La Redazione il 05/11/2020
Più di un minore su otto vive in condizione di povertà relativa
“Più di un minore su otto in Lombardia vive in condizione di povertà relativa. Grazie al forte impegno della Regione Lombardia la situazione è decisamente migliore rispetto alla media nazionale che si attesta al 22%. L’emergenza del coronavirus, però, rischia di amplificare i numeri. Il Governo deve intervenire subito e con decisione per evitare che la situazione divenga insostenibile in Lombardia e nel Paese intero ”. Sono queste le parole di Stefano Bolognini , assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e Disabilità.
“Senza misure importanti di respiro nazionale da affiancare ai nostri provvedimenti la situazione rischia di diventare ancora più difficile a causa della pandemia in corso”, rileva Bolognini. Secondo gli ultimi dati emersi, presentati al convegno ‘Vecchie e nuove povertà, un welfare che cambia’, in Italia più di tre bambini o ragazzi fino a 15 anni (il 30,6% del totale) sono a rischio povertà ed esclusione sociale. Si tratta di un numero decisamente più elevato rispetto alla media UE (23,8%).
La soglia di povertà relativa per una famiglia risulta pari alla spesa media mensile per persona . Per un nucleo formato da almeno due componenti in Italia, nel 2019, la soglia è stata di 1.094,95 euro. Al di sotto di tale valore si applica la definizione di ‘povero’. Una famiglia viene considerata, invece, in stato di povertà assoluta quando sostiene una spesa mensile per consumi pari o inferiore al valore monetario, a prezzi correnti, dell’insieme di beni e servizi considerati essenziali. Un insieme che viene definito in base all’età dei componenti, alla ripartizione geografica e alla tipologia del comune di residenza.