Crisi e indebitamento, interviene la Caritas Ambrosiana
Scritto da La Redazione il 10/12/2020
Approvato un emendamento per estendere benefici alle famiglie più povere
Aiutare le famiglie più fragili prima di tutto. «L’emendamento per introdurre da subito nella legge n.3/2012, la cosiddetta salva-suicidi, le norme migliorative contenute nel Codice della crisi è stato dichiarato ammissibile nella trasformazione in legge del decreto Ristori. Adesso è necessario che si proceda speditamente all’approvazione affinché questa travagliatissima iniziativa che darebbe ossigeno a tante famiglie in difficoltà, in un momento così drammatico, non sia bloccata nell’ultimo miglio, come purtroppo è accaduto le altre volte».
È quanto afferma Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana e presidente della Fondazione San Bernardino, i due enti promotori di questa proposta elaborata da un tavolo tecnico istituito presso l’Università Cattolica e sottoscritta da 29 fondazioni e associazioni antiusura, 38 magistrati e 32 docenti universitari.
Con l’emendamento proposto si estenderebbero le procedure di esdebitazione, già previste dalla legge, anche alle famiglie indebitate più povere, i debitori incapienti, dando loro sollievo in un memento così difficile per la vita economica del Paese. Benché abbia raccolto un vasto consenso tra gli addetti ai lavori, la proposta ha trovato sino ad ora resistenze che le hanno impedito di ottenere un esito positivo. «Stop incomprensibili che ci auguriamo non si ripetano ancora una volta. Sarebbe una beffa proprio per le famiglie sovra-indebitate più povere, quelle che galleggiano sulla linea della sussistenza e che hanno bisogno di interventi urgenti», sottolinea Gualzetti.
Con questo provvedimento verrebbero recepite in via immediata alcune fra le più rilevanti e importanti novità introdotte dal Codice della crisi, già approvato ma la cui entrata in vigore è stata rinviata al 1° settembre del prossimo anno, 2021. La riforma, che con gli effetti sociali della pandemia è ancora più urgente, darebbe maggior vigore alla legge sul sovra-indebitamento (la n.3/2012) che nei fatti è stata fino ad ora poco utilizzata: nel 2018 risultavano aperte appena 7.000 procedure, un numero molto più basso di quello prodotto da norme analoghe in altri Paesi europei.
La proposta di riforma prevede tre punti salienti
Primo: introdurre la nozione di indebitamento dell’intero nucleo familiare, invece che individuale (assai meglio in grado di rispondere alle reali modalità con cui le crisi da sovra-indebitamento si manifestano e vanno gestite).
Secondo: la possibilità della esdebitazione del debitore incapiente, essenziale per consentire una ripartenza (fresh start) anche se i debiti pregressi non sono stati pagati.
Terzo: una maggiore responsabilizzazione dei finanziatori, che, nell’ipotesi di concessione imprudente del credito, subiscono delle limitazioni di tipo procedurale.